IL PONTE DI S. ANGELO

 

Storia, ingegno e metafora:

Quale migliore manufatto se non un ponte, con la complessità dei suoi rimandi e significati, poteva essere scelto quale cantiere esemplare di recupero e restituzione di un bene culturale alla sua comunità?

Il lavoro di messa in sicurezza e recupero dell'antico ponte di Sant'Angelo a Cetica, realizzato dalla Soprintendenza per i Beni A.A.A.S. di Arezzo, ha rappresentato un momento prezioso non solo per l'interesse storico ed architettonico della costruzione ma anche per le opportunità di riflessione e per le implicazioni sociali, culturali e didattiche che esso richiama.

Il ponte è la metafora materiale del concetto di comunicazione e scambio tra due realtà distanti, siano esse dimensioni fisiche, temporali o culturali, e rappresenta il simbolo stesso della necessità del "tramandare".

Questa costruzione, in particolare, insieme all'antico mulino ad acqua ancora parzialmente esistente, ai resti del castello e del percorso medievale presenti nell'altura vicina, costituisce un vero e proprio "sistema" storico-paesaggistico degno di valorizzazione e salvaguardia.

Il ponte di Cetica, collegato con le altre tematiche dell'ecomuseo del carbonaio, è un vero e proprio "laboratorio della storia", sul senso-tempo, sulle opportunità e le modalità di recupero del patrimonio culturale locale intorno al quale coinvolgere tecnici, storici, il mondo della scuola e soprattutto gli abitanti.

 

 

Attualmente il ponte è stato completamente restaurato, e nel pomeriggio di venerdì 29 luglio 2011, in occasione della prima giornata della tradizionale “Festa del paese” a Cetica, è stato inaugurato con una visita guidata e poi con un interessante incontro svoltosi nella sede della Proloco, durante il quale sono stati evidenziati tutti gli aspetti che ruotano intorno a questa straordinaria opera d'arte.

Il progetto di restauro ha coinvolto, oltre al comune di Castel San Niccolò e alla Proloco di Cetica, la regione Toscana, la Soprintendenza per i beni architettonici della Provincia di Arezzo, la facoltà di Archeologia Medievale dell’Università degli studi di Firenze e il servizio CRED dell'Unione dei Comuni Montani del Casentino. Il restauro del ponte ha inoltre permesso di allargare il progetto a tutto il complesso medievale di Sant’Angelo, con uno studio approfondito sui resti del castello, presidio dei Conti Guidi, e con il recupero di antichi selciati, lavatoi, fonti e altri elementi che gli stessi abitanti della zona hanno indicato.

 

 

Andrea Rossi

 Unione dei Comuni Montani del Casentino

 CRED - Progetto Ecomuseo del Casentino